La Real Casina di Caccia di Ficuzza: Un Tesoro Nascosto nel Cuore della Sicilia

La Real Casina di Caccia di Ficuzza: Un Tesoro Nascosto nel Cuore della Sicilia

La Real Casina di Caccia di Ficuzza è una residenza storica dei Borbone immersa nel verde della Sicilia, un luogo dove storia e natura si intrecciano.

TESTO E FOTO DI MARCO CRUPI

Real Casina di Caccia di Ficuzza

Immersa nella Riserva Naturale Orientata Bosco della Ficuzza, la Real Casina di Caccia si erge come un simbolo dell’opulenza borbonica e della storia siciliana. Situata a pochi chilometri da Corleone, in provincia di Palermo, questa residenza reale rappresenta uno dei luoghi più affascinanti dell’isola, intrecciando architettura, natura e memoria storica.

Storia e Costruzione

La Casina di Ficuzza fu costruita per volere del re Ferdinando IV di Borbone nel 1799, quando il sovrano si rifugiò in Sicilia in seguito ai tumulti popolari scoppiati a Napoli. Affascinato dalla bellezza incontaminata del Bosco della Ficuzza, il re decise di trasformare la zona in una riserva di caccia e di costruirvi una residenza estiva. Il progetto originale fu affidato all’architetto Carlo Chenchi, ma venne poi modificato e completato dall’architetto Giuseppe Venanzio Marvuglia tra il 1802 e il 1807​.

L’edificio presenta uno stile architettonico che fonde elementi neoclassici e barocchi siciliani. Il prospetto rettangolare è decorato da un gruppo scultoreo raffigurante il dio Pan e la dea Diana, simboli della natura selvaggia, posti ai lati dello stemma borbonico. Ai lati della facciata spiccano due grandi orologi murali​.

Architettura e Interni

Gli interni della Casina riflettono l’eleganza e la funzione pratica tipica delle residenze reali dell’epoca. I saloni di rappresentanza, la cappella privata e le stalle testimoniano il lusso e la necessità di autosufficienza di un palazzo reale in una località così remota. Purtroppo, molto del mobilio originale andò distrutto durante i moti del 1820-21, un periodo di grande tumulto in Sicilia che vide il palazzo saccheggiato e devastato​.

Una delle caratteristiche più suggestive della Casina è la grande scalinata, rimasta quasi intatta nei suoi 200 anni di storia. I motivi intricati sui pianerottoli, realizzati interamente a mano, rappresentano uno straordinario esempio di artigianato decorativo dell’epoca. La sala da pranzo ai piani superiori, dove il re Ferdinando e i suoi ospiti festeggiavano i bottini di caccia, offre uno sguardo su una vita di lusso e convivialità persa nel tempo​.

Aneddoti e Curiosità

Un curioso aneddoto riguarda l’antico bidet che la regina portò con sé dalla Reggia di Caserta. A differenza delle abitudini dell’epoca, la sovrana utilizzava il bidet all’aperto, coprendosi con i suoi ampi abiti per sfuggire agli sguardi indiscreti. Il palazzo include anche una neviera, una delle più antiche della Sicilia, utilizzata per conservare gli alimenti e per preparare una rudimentale granita, che il re gustava spesso con i suoi ospiti durante il caldo estivo.

La Casina nel XIX e XX Secolo

Dopo le devastazioni subite durante le rivolte del 1820-21, la Casina fu quasi abbandonata, diventando poco più di una masseria. Nel 1871, l’edificio e il bosco circostante passarono sotto l’amministrazione forestale del Regno d’Italia, e negli anni successivi divenne la sede del Corpo Forestale. La residenza fu restaurata e riaperta al pubblico nel 2009​.

La Casina Oggi

Oggi, la Real Casina di Caccia di Ficuzza è un centro culturale e turistico gestito dal Corpo Forestale della Regione Siciliana. Ospita il “Museo Multimediale del Bosco di Ficuzza“, un percorso espositivo che unisce la storia della residenza reale alla straordinaria biodiversità della riserva. Il museo offre un’esperienza immersiva che permette ai visitatori di esplorare le vicende della famiglia Borbone e l’ambiente naturale che circonda la Casina.

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